(ASCA) – Roma, 3 apr – Sono stati circa 130.000 i cani rimasti vittime di avvelenamento nel 2009; di questi circa 39.000 sono morti. Nonostante lo spargimento di bocconi avvelenati sia oramai un reato, la strage silenziosa dei cani avvelenati non accenna a fermarsi.
Sono i dati diffusi oggi dall’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente – AIDAA Diverse le motivazioni all’origine degli avvelenamenti: nelle regioni del Sud, dove piu’ forte e’ il fenomeno del randagismo, migliaia di cani prevalentemente appunto randagi vengono uccisi dai bocconi avvelenati sparsi in luoghi isolati, prevalentemente in campagna, dove abitualmente si radunano i branchi di cani randagi.
Il fenomeno dei bocconi avvelenati e’ piuttosto diffuso anche nelle regioni del Centro Italia ed in Veneto.
Nelle aree urbane si registra invece l’aumento dell’avvelenamento di cani domestici, vittime questi delle esche avvelenate sistemante nelle aiuole pubbliche e destinati alla derattizzazione; anche in questo caso il livello dei decessi dei cani e’ pari al 30% del totale degli avvelenamenti; tra le zone piu’ colpite da questo fenomeno ci sono Milano e i paesi dell’hinterland.
Non mancano infine casi di avvelenamento ”a domicilio’, cani in questo caso vittime prevalentemente di esche killer buttate da vicini intolleranti che non sopportano l’abbaiare di Fido.
Al Tribunale degli Animali di AIDAA nel 2009 sono arrivate 714 segnalazioni di cani avvelenati all’interno di proprieta’ private.
”Il fenomeno degli avvelenamenti che colpiscono ogni anno circa 130.000 cani e’ variegato – ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale AIDAA -. Se al Sud ed in Centro Italia e’ diffusa la prassi illegale di avvelenare i cani randagi, nelle zone urbanizzate aumentano i casi di avvelenamento da esche derattizzanti e casi di cani uccisi all’interno del loro giardino, probabilmente da vicini intolleranti. Crediamo necessario – conclude Croce – un intervento massiccio di controllo per arginare, e se possibile stroncare, questo odioso fenomeno. Non e’ infatti uccidendo gli animali che si risolve il problema del randagismo, ma intensificando le campagne di sterilizzazione; considerando altresi’ la pericolosita’ delle esche velenose che oltre ad essere mortali per i cani possono esserlo anche per i bambini”.
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