Le femmine delle zanzare possono deporre le uova direttamente sull’acqua o in luoghi che verranno sommersi solo dopo un certo periodo di tempo. Indipendentemente dal sito di deposizione, la schiusa dell’uovo e lo sviluppo della larva di zanzara potrà avvenire solo in presenza di acqua allo stato liquido (non saturazione di umidità).
Le varie specie di zanzara si sono adattate in modo da consentire alle proprie larve lo sviluppo in differenti tipologie di acque: dolci, salmastre, limpide, torbide, inquinate o meno. Solitamente non si trovano larve di zanzara in acque in movimento o in acque che ospitano pesci insettivori, che si possono nutrire delle larve stesse.
La moderna lotta alla zanzara si basa sempre più sulla corretta esecuzione di specifici interventi contro gli stadi larvali:
La lotta antilarvale consente infatti di eliminare in breve tempo un grande numero di “potenziali” zanzare adulte, agendo in aree limitate ed impiegando quantità modeste di specifici insetticidi antilarvali. Si tratta pertanto di una forma di lotta caratterizzata da un impatto ambientale minore rispetto a quello che accompagna la lotta contro le zanzare adulte. Per eseguire una corretta disinfestazione antilarvale è necessario esaminare con attenzione l’area oggetto dell’intervento, registrando la presenza di tutti i siti di ristagno dell’acqua, ovvero i potenziali focolai di sviluppo larvale. In questi luoghi l’esecuzione di specifici campionamenti farà capire quando iniziare gli interventi antilarvali, con che cadenza ripeterli e quali sono i livelli di controllo ottenibili.
La lotta contro le forme adulte (alate) delle zanzare si rivela necessaria quando non è stato possibile eseguire con sufficiente tempestività la lotta antilarvale. In determinate zone (ad es. aree turistiche costiere) i focolai di sviluppo larvali delle zanzare sono talmente estesi che può risultare assai difficile procedere ad una lotta antilarvale a tappeto.
In queste situazioni per tutelare la qualità della vita in aree residenziali, centri sportivi, insediamenti turistici od altro è necessario fare ricorso alla disinfestazione adulticida.
La cadenza di intervento, le modalità e le fasce orarie devono essere definite dopo aver valutato qual è la specie di zanzara in grado di arrecare il maggior disagio alla popolazione.
Ad esempio nei confronti della zanzara comune (Culex pipiens) è opportuno intervenire alle prime ore della serata o alle prime luci dell’alba; nei confronti della zanzara tigre (Aedes albopictus) si può intervenire con successo nel tardo pomeriggio mentre il crepuscolo rappresenta un momento idoneo per il controllo di specie quali Ochlerotatus caspius (un tempo nota come Aedes caspius).
In Italia abbandonato o fortemente ridotto l’impiego dei termonebbiogeni nelle aree esterne e non essendo previsto in esterni l’impiego delle attrezzature ad ultra basso volume (ULV), si impiegano turbo atomizzatori o nebulizzatori a motore di potenza variabile. In ogni caso si utilizza un liquido vettore (l’acqua) per disperdere nell’ambiente minute goccioline composte da acqua ed un formulato insetticida. Il contatto tra zanzara adulta e insetticida potrà avvenire per contatto diretto tra gocciolina e insetto in volo o, quando la zanzara si posa, per contatto tra la superficie ove è si è depositato l’ insetticida e le zampe dell’insetto.
Per gentile concessione di: disinfestanti.it
Tramonto e ore serali Odore di: sebo, anidride carbonica emessa con respirazione, ormoni sessuali (soprattutto estrogeni)
Umidità tra 50 e 85% Sudore
Temperatura tra 15 e 32°C Temperatura corporea elevata
I bambini sono vittime preferite perché hanno la cute sottile, non hanno peli e i vasi sanguigni sono in superficie.
L’unica soluzione efficace è usare i repellenti a base di dietiltoluamide o KBR le confezioni con il 10% di principio attivo proteggono per 2-3 ore, con il 20% arrivano a 4-6 ore, mentre i più concentrati (33%) mantengono lontane le zanzare 8 ore.
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